martedì 2 giugno 2009

La comédie italienne

A breve, il 6 e il 7 Giugno, ci saranno le elezioni europee e amministrative. Come ad ogni elezione, si ripete la commedia democratica, dove le maschere protagoniste sono i partiti della destra e della sinistra. Gli ordinari volti della politica, i programmi elettorali camaleontici, le promesse che non verranno - ovviamente - mai mantenute: insomma, il solito canovaccio della politica italiana. Gli unici a proporre qualcosa di nuovo e antipolitico (dove per "politico" intendiamo quell'attuale marciume che ci circonda), curiosamente, sono i partiti più all'estremo degli estremi: Forza Nuova, da un'appendice, e il Partito Comunista dei Lavoratori, dall'altra. Entrambi i movimenti, che nei sondaggi elettorali non compaiono mai (!), propongono una drastica riduzione degli stipendi dei politici: 1500-2000 € dovrebbe essere lo stipendio di un europarlamentare, cioè quasi come quello di un operaio ben retribuito. E a differenza degli altri, specialmente Forza Nuova, sembra avere una soluzione duratura per contrastare la crisi economica: nazionalizzare le banche e riappropriarsi della sovranità monetaria. Estremisti? No, questa soluzione, ad esempio, è stata adottata dall'Irlanda e, in piccola parte, anche dalla Gran Bretagna. Il (mal)costume italiano vuole però che gli "estremi" vadano boicottati, vuole che ad essere votati siano i soliti venditori di vento.

Perfino i muri invitano a non stare con gli "estremisti". Forse anche con la lingua italiana.

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